Negli ultimi anni il portadocumenti è diventato un accessorio di uso estremamente diffuso, sia tra gli uomini che tra le donne, e anzi si è rivelato una valida alternativa al classico portafogli. In questa breve guida vi spiegheremo i motivi di tale successo e scopriremo insieme quali caratteristiche deve avere un buon portadocumenti per diventare il più fedele compagno delle nostre giornate!
Praticità e dimensioni ridotte
Si diceva che da un po’ di tempo a questa parte per molte persone il portadocumenti si è addirittura sostituito al portafogli classicamente inteso: come mai?
Una seconda caratteristica, che si accompagna alla prima in maniera indissolubile, è che un qualunque portafogli rispecchia lo stile di vita del suo proprietario: chi sceglie di virare sul portadocumenti, nella maggior parte dei casi, ha già sperimentato in passato più di un modello di portafogli, notando che gran parte delle volte quest’ultimo si riempiva di cianfrusaglie inutili: foglietti memo, biglietti da visita, scontrini, tessere di fidelizzazione di negozi e supermercati, persino monete fuori corso e gettoni di giostre a cui non si aveva più accesso da almeno vent’anni.
Scherzi a parte, per molti di noi la scelta di abbandonare il portafogli in favore di un portadocumenti si è rivelata una vera e propria scelta di vita:
Il necessario: documenti di identità e pagamento elettronico
Eccoci arrivati dunque ad un’altra caratteristica per la quale il portadocumenti si sta rivelando la scelta più comune negli ultimi anni: la sempre maggiore diffusione di mezzi di pagamento alternativi al contante.
Con un portadocumenti, infatti, abbiamo sempre a portata di mano l’intero set di carte di cui ci serviamo in molteplici occasioni, sia per le spese più importanti che per quelle più quotidiane.
Avremo comunque a disposizione anche alcuni scomparti che ci permetteranno di conservare le famose tessere – destinate alla scontistica o alla raccolta punti – del nostro supermercato preferito e della catena di negozi di nostra fiducia.
Eppure, è ovvio che il portadocumenti – lo denuncia il suo stesso nome – è stato creato appunto per avere un accesso più immediato ai documenti di identità e per custodirli al sicuro, magari anche in un luogo separato rispetto al portafogli.
Le nuove carte di identità, la tessera sanitaria, la patente di guida o il tesserino di riconoscimento che ci consente l’ingresso nel nostro luogo di lavoro hanno tutti delle dimensioni molto simili e trovano un’adeguata accoglienza negli scomparti e nelle fessure di un portadocumenti.
La tecnologia anti-RFID
Una innovazione alquanto recente e di grandissima utilità è la tecnologia, integrata in molti portadocumenti, portacarte di credito e portafogli generici, dello schermo anti-RFID.
Un qualunque sconosciuto può avvicinarsi alla nostra borsa o al nostro portafogli, avvicinare un lettore e rubare, dai chip contenuti sulle nostre carte, i nostri dati. Bastano pochi secondi di vicinanza, ed è dunque una circostanza che si può verificare veramente in ogni momento.
Per questo motivo sono stati creati dei materiali, inseriti nei taschini, che costituiscono una “patina” opaca, uno scudo elettromagnetico, che “respinge” i tentativi di accesso ai dati contenuti nell’universo elettronico che parla di noi e che è contenuto in quella manciata di millimetri dei circuiti inseriti nelle nostre carte.
L’ultimo consiglio è perciò quello di verificare che il portadocumenti che vogliamo scegliere sia dotato di questa tecnologia, che non ne aumenta considerevolmente il prezzo ma che è in grado di fornirci una importantissima protezione contro i tentativi di frode e di furto d’identità.