Avete proprio bisogno di un nuovo portafogli, vero? Prima di fiondarvi nei negozi della vostra città, o prima di dedicarvi a piacevoli momenti di shopping online, vi consigliamo di spendere solo pochi minuti del vostro tempo per cercare una “diagnosi”, dunque per cercare di capire come mai il vostro precedente portafogli è ora inutilizzabile:
Indagato numero 1: l’usura e il tempo
Inutile girarci intorno: la gran parte dei nostri portafogli cominciano a diventare inutilizzabili dopo molti anni… Anni di spese quotidiane, e dunque di quotidiane aperture e chiusure; anni di viaggi, di appuntamenti, di continue estrazioni e inserimenti… Insomma, per farla breve: se si è consumato in questo modo, il nostro portafogli è arrivato ad una sorta di “età della pensione” da cui sarà difficile farlo sfuggire.
Indagato numero 2: la rottura accidentale
Un caso un po’ più raro, ma una possibilità ugualmente ricorrente nelle nostre vite, è quello della rottura accidentale. In questo caso il portafogli va incontro ad una vera e propria “lacerazione” che di fatto lo rende inutilizzabile.
Anche in questo caso, come nel caso precedente, c’è poco da rimediare: qualunque siano state le circostanze che hanno condotto alla rottura, è necessario virare sull’acquisto di un portafogli nuovo.
Indagato numero 3: l’incuria
Eliminato il caso del portafogli giunto ad anzianità e il caso dell’incidente da cui il nostro portafogli risulta impossibilitato a proseguire il suo lavoro, rimane l’eventualità che il nostro portafogli cominci a mostrare segni di cedimento. Quali sarebbero? Per esempio questi:
- pieghe più o meno profonde;
- fessurazioni e spaccature;
- annerimento e decolorazione.
Per ognuno di questi inconvenienti c’è una spiegazione e c’è anche un modo per rimediare – il che probabilmente ci permetterà di sfruttare il nostro portafogli ancora per un po’ di tempo prima di procedere all’acquisto di un nuovo accessorio.
Come rimediare a pieghe e spaccature
Spesso non ce ne accorgiamo ma sono le nostre stesse abitudini a contribuire a quello che si può definire “l’invecchiamento precoce” del nostro portafogli. Se lo osserviamo da vicino, noteremo che le pieghe e le prime screpolature della pelle, della pelle sintetica o dell’altro materiale con cui è realizzato il portafogli sono determinate dal modo che noi abbiamo di aprirlo e chiuderlo, oppure di estrarre e riporre il contenuto come banconote, carte, tessere, documenti.
Se il nostro portafogli è dotato di una zip o di uno scomparto che consentono l’accesso ad un vano per la moneta spicciola, a volta può accadere che esso si riempia eccessivamente. Questo porta a due risultati: da un lato, il vano portamonente si dilata oltremisura, contribuendo ad aumentare la “tensione” a cui è sottoposto il materiale; d’altro canto, di conseguenza, questo eccessivo rigonfiamento di una parte del portafogli porta la sagoma stessa del portafogli a deformarsi. Spesso diventa difficile chiuderlo, e i lembi di cui è composto non si raggiungono più o solo a stento arrivano a toccare il bottone o la zip di chiusura esterna.
Dunque il primo consiglio è quello di riempire il portafogli solo del necessario, magari lasciando a casa ciò che non serve nell’immediato; il secondo consiglio è quello di curare il materiale, in particolar modo la pelle, che deve essere nutrita e ammorbidita.